Unione Regionale delle Camere di Commercio industria Artigianato Agricoltura della Sicilia

Unione italiana delle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura della regione Sicilia
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La stabilità della natalità-mortalità delle imprese Siciliane nel 2013, continua a persistere anche per il primo trimestre del 2014, facendo registrare un saldo – seppur di poco – positivo rispetto al primo trimestre dell’anno precedente (+0,5%), cha aveva visto chiudere i battenti per più di 2.800 imprese in Sicilia. La presenza di un ridotto incremento del numero di nuove imprese 8.700 unità, fa registrare un tasso di crescita negativo per il primo trimestre 2014, ovvero -0,22%, con un numero di cessate nettamente superiore 9.733 unità, producendo un saldo di -1.033 (in diminuzione rispetto al 2013), dato decisamente in linea con la situazione Italiana delle imprese che fa registrare un saldo fra attive e cessate di -24.490 (-0,40%) per il primo trimestre 2014, prodotto da una crisi che non da tregua al tessuto imprenditoriale.

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Fonte: Infocamere[1]

Da ciò si evince che gli ostacoli all’ingresso di nuovi imprenditori sul mercato globale continuano ad essere evidenti, anche l’aumento del numero dei fallimenti nell’isola (+17,2% in Sicilia) fanno la loro parte, seguiti dalla ancor più grave situazione Italiana con un +23,6% rispetto al 2013. La scia negativa continua a persistere e emerge dal numero di imprese entrate in liquidazione in Sicilia +13,3% rispetto al primo trimestre del 2013, determinando una conseguente riduzione del numero totale degli addetti sia in Sicilia con -2,6%, che nell’intero territorio nazionale -1,8%.

Analizzando invece l’andamento delle imprese Siciliane per forma giuridica, affiora, come la crisi continua a farsi sentire soprattutto fra le Società di Capitali, con un aumento delle cessazioni del +12,2%, compensate da un analogo aumento delle nuove iscrizioni (+12,2%) rispetto allo stesso periodo del 2013. In particolare, le Società di persone fanno registrare un significativo abbassamento delle nuove iscrizioni del 17,6% per il primo trimestre del 2014, dato in linea con l’andamento nazionale.

Invece, le Ditte individuali – che rappresentano sempre il maggior numero di imprese in Sicilia – fanno segnare un indicatore in netta riduzione del numero di cessazioni per il 2014 del 17,8% rispetto al 2013, che assieme alle Società di capitali – con un saldo di +1.041 – riescono a dare una boccata di ossigeno al sistema imprenditoriale Siciliano.

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Fonte: Infocamere

La lunga crisi economica continua a pesare in maniera indiscriminata su tutti i settori dell’economia Siciliana, frenando in numero delle nuove iscrizioni anche per il primo trimestre 2014. In particolare, il settore dei Trasporti e spedizioni fa registrare la maggiore flessione delle iscrizioni con un -17,4%, dato in linea con la tendenza nazionale, altro settore in declino quello dell’Agricoltura, che – come negli ultimi anni – vede ridursi il numero di imprese del 15,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, fra le cause l’abbandono di aziende agricole, vecchi titolari o per il loro cambio di destinazione. Sulla medesima scia negativa, il settore delle Costruzioni con un -9,2% rispetto allo stesso periodo del 2013, frutto di un evidente mancato rilancio economico e di un conseguente minore sviluppo.

L’unico settore in controtendenza, che ha conosciuto una variazione positiva è quello dei Servizi alle imprese con un incremento del numero delle iscrizioni del 8,5% rispetto al primo trimestre del 2013.

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Fonte: Infocamere ([2])

In Sicilia come a livello nazionale il settore dominante rimane sempre il Commercio con 2.423 unità nell’isola nel primo trimestre 2014, seguito dall’Agricoltura (993 unità) che continua a subire diminuzioni, infine Servizi alle imprese con 840 unità. Altro settore che rappresenta punto di crescita è quello delle Assicurazione e Credito che fa registrare, seppur di poco, un incremento dello 0,6% per il 2014.

Dall’analisi, invece, dei dati riguardanti le cessazioni in Sicilia nel primo trimestre 2014, si evince una netta e significativa riduzione del numero di cessazioni in riferimento allo stesso periodo dell’anno precedente -14,2%, nello specifico i settori meno colpiti dalla spirale negativa sono in primis il settore Agricolo con un -39,4% rispetto al 2013, a seguire Trasporti e spedizioni facendo registrare un -13,9% che si compensa con l’analogo (-17,4%) abbassamento delle nuove iscrizioni, infine il Commercio con -9,9% rispetto al primo trimestre del 2013, settore che continua ad essere gravato ugualmente dalla schiacciante riduzione dei consumi.

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Fonte: Infocamere

In netta controtendenza rispetto all’andamento del 2013 il comparto Turistico, che nonostante nel territorio Siciliano è un settore in espansione e che sicuramente potrà garantire sviluppo a una terra ricca di arte, cultura e tradizioni, fa registrare un vertiginoso aumento delle cessazioni per il primo trimestre 2014 con un +16,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, ma producendo nello stesso tempo, seppur di poco, un saldo positivo +82 unità. A seguire con saldo positivo troviamo il settore dei Servizi alle imprese con un +116 unità per il primo trimestre 2014.

Il dato di maggiore rilevanza per l’economia della Sicilia è che il vortice negativo, frutto della crisi, continua a colpire principalmente i settori che rappresentano il maggior numero sull’intero territorio regionale, in ordine di saldo negativo nei primi tre mesi del 2014, Agricoltura (-742 unità), Costruzione (-629 unità e Commercio con un saldo di -464 unità, considerato che è il settore più rappresentato nell’isola.

Da ciò possiamo dedurre che la crisi continua a minacciare le imprese Siciliane, producendo un saldo negativo di 1033 unità, solamente nei primi tre mesi del 2014, dato sicuramente migliore del primo trimestre 2013 che aveva fatto registrare un -2.831 unità in soli tre mesi.


* Fonte: elaborazione dati INPS su imprese Registro Imprese – i dati riflettono gli addetti delle imprese “DEL TERRITORIO”. Nel caso di imprese con localizzazioni fuori provincia, gli addetti si riferiscono al totale su tutto il territorio nazionale. Gli addetti sono riferiti al trimestre precedente.

[2]Per le imprese non classificate al RI è stata considerata anche la codifica dichiarata ai fini IVA